Parole chiave del Giubileo: Giustizia

Il tema della giustizia è frequente nella Bibbia. Dobbiamo evitare il rischio di travisarlo con i significati correnti, tipo "la legge è uguale per tutti", oppure, "dare a ciascuno il suo". Partiamo dal Salmo 85: "Amore e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia s'affaccerà dal cielo". La giustizia è intimamente e quasi fisicamente unita alla pace, posta in stretta correlazione con l'amore e la verità. Cioè col modo di agire o addirittura di "essere" di Dio. Anche il rapporto con la legge va inteso nel senso peculiare d'Israele: legge fonte di vita, dono diretto di Dio al suo popolo. l profeti denunciano l'infedeltà d'Israele e annunciano che Dio susciterà un "germoglio giusto" dalla discendenza di Davide: il messia si chiamerà "Signore nostra - Giustizia". I due brevi riferimenti fanno almeno intuire perché Gesù sia chiamato "il Giusto". Termine usato nei Vangeli anche per Zaccaria ed Elisabetta, Simeone, Giuseppe: la loro giustizia implica relazione di fedeltà a Dio. Per Gesù fare la volontà del Padre e camminare sulla via della giustizia si equivalgono. Il tema è centrale nelle Beatitudini: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati... Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli" . La giustizia in termini moderni. in particolare riferita alla creazione di un ordine sociale ed economico giusto, è tutt'altra cosa? Esiste una giustizia secondo Dio e un'altra secondo gli uomini? Non è precisamente così: e proprio il riferimento al Giubileo ci aiuta a chiarire il concetto e orienta il nostro agire. Prendiamo lo spunto dalla beatitudine sulla "fame e sete di giustizia" prima di tutto per ricordare che nel Magnificat Maria loda Dio che "ricolma di beni gli affamati": così evitiamo di spiritualizzare troppo il Vangelo. Poi richiamiamo una traduzione libera (e fedele) della stessa beatitudine: "beati quelli che desiderano ardentemente ciò che Dio vuole". Che cosa vuole Dio? Che amiamo Lui e il nostro prossimo, che ci facciamo prossimo di ogni bisognoso, che costruiamo un mondo più giusto, in cui ci sia possibilità di quando vengono soccorsi l'orfano e la vedova, o viene accolto il forestiero e liberato lo schiavo, si azzerano i debiti e ogni membro della famiglia umana recupera l'originaria dignità di figlio di Dio. Proprio quello che Israele era chiamato a fare, come parte integrante della sua fedeltà a Dio. Soprattutto nell'anno giubilare.
Gesù che proclama l'anno di misericordia del Signore dice le stesse cose: con lui la storia riparte per dono amoroso del Padre: "chiunque teme Dio e pratica la giustizia" accoglie questo dono. Sta a noi praticare "religiosamente" la giustizia, desiderare ardentemente ciò che sta a cuore a Dio. Inclusa la scelta preferenziale dei poveri.