Nato a Paderno Dugnano (Mi) il 24/12/1929, Don Giuseppe Fabio Asti è
ritornato alla Casa del Padre il giorno 15 settembre 2016
Ordinato sacerdote nel Duomo di Milano il 27/6/1954.
- Dal 1954 al 1955 Saronno - Istituto Maria Immacolata
- Dal 1955 al 1965 Vicario parrocchiale a Caslino DErba.
- Dal 1965 al 1968 Vicario parrocchiale a Milano - S. Francesco dAssisi
al Fopponino.
- Dal 1968 al 1977 Parroco a Domo Valtravaglia.
- Dal 1977 al 1992 Parroco a Cantù - S. Teodoro.
- Dal 1978 Canonico onorario del Venerando Capitolo di S. Paolo in Cantù.
- Dal 1992 al 2006 Parroco a Brusimpiano - S. Maria Nascente.
- Dal 1995 al 2000 Decano - Decanato Valceresio.
- Dal 2003 al 2010 Canonico effettivo del Venerando Capitolo di S. Vittore
in Arcisate, poi Canonico onorario.
- Dal 2006 a marzo 2016 Residente a Varese - Casa San Giuseppe, poi Residente
a Paderno Dugnano - Rsa E. Bernardelli.
Nel 1975, affrontando un grande impegno finanziario, ha realizzato il nuovo
complesso parrocchiale di Domo comprendente l'abitazione del parroco e l'oratorio.
La nuova struttura venne inaugurata dal mons. Bernardo Citterio il lunedì
di Pasqua del 1975 in occasione della Cresima ad un gruppo di ragazzi.
Nel 1977 lasciava Domo per diventare parroco a Cantù - S. Teodoro
dove sarebbe restato fino al 1992 per poi ritornare nel Varesotto a Brusimpiano
fino al 2006, per poi ritirarsi prima a Varese nella Casa San Giuseppe ed
infine per poi trascorrere gli ultimi mesi di vita nella sua Paderno Dugnano,
dove è morto il 15 settembre. Lo scorso venerdì si sono svolti
i suoi funerali.
Ho avuto l'occasione di incontrarlo negli ultimi tempi durante il suo soggiorno
alla Casa S. Giuseppe di Varese e anche se non era in gran forma di salute,
mostrava con orgoglio e nostalgia i suoi album fotografici dove aveva documentato
la sua vita da sacerdote, in particolare gli anni trascorsi a Domo, e mentre
raccontava la sua esperienza, non nascondeva qualche lacrima.
La scorsa settimana è scomparso o meglio è tornato alla
casa del Padre don Giuseppe Asti, parroco di Domo negli anni settanta. Come
succede quando perdi una persona cara, affiorano i ricordi: gioie e fatiche
del vivere, momenti di spiritualità , situazioni particolari condivise,
giorni di festa e allegria. Giovane prete è stato per alcuni il parroco
della fanciullezza, per altri della giovinezza e per molti della terza età.
Era alloggiato nella vecchia canonica dove i confort non erano molti.
Intraprendente e forse, un poco ambizioso socializzava volentieri. La cura
dei ragazzi e dei giovani , il desiderio di dar loro un ambiente di qualità
lo convinse, non senza qualche perplessità , per il considerevole
impegno finanziario , a realizzare il nuovo oratorio ; con ampi spazi allaperto
e labitazione del parroco.
Aveva accanto la sorella della mamma la zia Silvia Gentile ma riservata
e autorevole vestiva con eleganza ma un po allantica. Ferma
sui principi accudiva amorevolmente il nipote parroco e i ragazzi delloratorio.
Brava con i fornelli riservava , agli ospiti , in occasioni speciali , pietanze
da ricordare. Così è stato per la visita pastorale del Card.
Montini ; il prelato e i numerosi invitati ebbero il meglio della sua cucina.
Dopo qualche anno , durante il nuovo incarico pastorale di don Giuseppe
a Cantù venne a mancare . D i lei resta un gradevole ricordo ed una
bella fotografia nella cornice dargento, sempre in primo piano sulla
scrivania di don Giuseppe a Brusimpiano, a Varese sul tavolino nella cameretta
dellIstituto San Giuseppe e certamente non sarà
mancata anche nellultimo trasferimento nella residenza Bernardelli
a Paderno Dugnano dove è deceduto. A noi resta il dolce ricordo
dei dissetanti , variopinti, buonissimi ghiaccioli che la zia Silvia
confezionava artigianalmente per i ragazzi delloratorio e non bastavano
mai. (Pancrazio)
Carissimi fedeli,
partecipo al cordoglio per la morte di don Giuseppe Asti e mi unisco a tutti
voi nella preghiera di suffragio.
Proprio qui a Paderno dove era nato e aveva iniziato il suo cammino umano
e di fede, salutiamo unultima volta don Giuseppe e lo ringraziamo
per quanto ha donato alla nostra Chiesa ambrosiana negli anni del suo ministero.
Dopo i primi incarichi a Saronno, Caslino dErba, Milano e Domo Valtravaglia,
assunse la responsabilità della parrocchia San Teodoro in Cantù
dove rimase fino al 1992. Poi con spirito di obbedienza accolse la nomina
a Parroco della piccola comunità di Brusimpiano, località
ai confini della nostra grande Diocesi. Qui si prodigò per ristrutturare
la chiesa e loratorio, per coinvolgere tutti i fedeli in un più
ampio progetto di collaborazione nellambito del decanato Valceresio
di cui fu responsabile per un mandato. Sentiva fortemente la necessità
che la parrocchia non restasse ripiegata su se stessa, ma si aprisse al
più ampio contesto del territorio sul piano pastorale e culturale.
Non possiamo non ricordare le molte personalità che invitò
a tenere conferenze assai seguite. Personalità pacata e sensibile,
dotata di una fine ironia, avvicinava tutti, in particolare i malati, con
disponibilità e partecipazione. Questi suoi tratti e tutto il suo
operato hanno lasciato certo un buon ricordo in tutti coloro che lhanno
conosciuto e che serberanno nel loro cuore il suo prezioso esempio di fede.
Mentre lo affidiamo alla materna intercessione della Vergine Maria e allabbraccio
misericordioso del Padre, chiediamo a don Giuseppe di vegliare sul nostro
cammino.
Con affetto vi benedico.